Lunedì 16 Giugno 2025
MICHELA PICCINI
Tech

Startup, anche l’Italia tra i finalisti del South Summit 2025

Soource e Tiledesk sono state le uniche realtà italiane selezionate tra le 100 finaliste dell’evento internazionale dedicato all’innovazione e all’imprenditorialità nei giorni scorsi a Madrid

Soource e Tiledesk, tra le 100 finaliste della Startup Competition del South Summit 2025

Soource e Tiledesk, tra le 100 finaliste della Startup Competition del South Summit 2025

C’è un 20% tutto italiano, e non è affatto poco, che tiene alto il nome del Belpaese anche all’estero, grazie a soluzioni innovative e storie straordinarie. Si tratta di Soource e Tiledesk, due realtà emergenti rientrate tra le 100 startup selezionate per la fase finale della Startup Competition del South Summit 2025, evento internazionale dedicato all’innovazione e all’imprenditorialità co-organizzato con IE University, in programma a Madrid. La prima di Bolzano, la seconda di Galatina (Lecce) - ma con il team che lavora da tutta Italia -, entrambe specializzate in soluzioni basate sull’intelligenza artificiale, hanno rappresentato l’Italia in una delle competizioni internazionali più prestigiose del settore, con realtà arrivate da 23 Paesi: dagli Stati Uniti al Regno Unito, seguiti dal Portogallo e da una forte presenza dell’America Latina, fino alla Spagna, paese ospitante, presente con 51 startup in finale.

Una presenza preceduta da un processo di selezione altamente competitivo per le startup, con oltre 4.500 candidature sottoposte alla giuria di esperti internazionali, l’83% delle quali dall’estero, seguendo i criteri di innovazione, scalabilità, attrattiva per gli investitori, finanziamenti raccolti e qualità del team.

Le finaliste hanno mostrato un elevato grado di maturità: il 49% genera già ricavi, il 32% è in fase di crescita e il 6% è considerato un business consolidato. Inoltre, il 37% ha un fatturato annuo superiore a 500 mila dollari, e il 23% supera il milione.

“La qualità degli interventi e della selezione delle startup è stato il valore aggiunto di un evento di ampio respiro come questo - spiega Nazareno Mario Ciccarello, co-fondatore di Soource -. Ci siamo portati a casa visibilità, network e, in soli 3 minuti di speech, abbiamo ricevuto richieste di contatto da alcuni fondi di Venture Capital, preziosi per noi in questa fase in cui stiamo chiudendo un altro round di finanziamento. Ma è stato un bel momento anche di confronto importante con altri imprenditori e investitori, italiani e non, soprattutto in un ambito come l’intelligenza artificiale dove fai fatica a stare dietro all'evoluzione”.

Eppure l’ecosistema italiano è ricco di eccellenze pronte a salire sui palchi internazionali per modello di business e prodotto. Come mai una presenza così bassa rispetto all’estero? “Sono d’accordo che di realtà italiane che avrebbero meritato di essere su quel palco ce ne sono molte, ma la non presenza dipende da diversi fattori, che siano di costi, visibilità o strategia di crescita. C’è stata però una forte presenza di italiani tra gli stand, mi è capitato di essere approcciato da altri imprenditori e startupper che volevano semplicemente avere un confronto, seppur questi eventi siano finalizzati a portarsi a casa contatti.”

Le due startup italiane in gara si distinguono per approccio tecnologico e impatto pratico: la prima, Soource, fondata nel 2024 a Bolzano da Maicol Verzotto, ex oro europeo di tuffi, insieme a Nazareno Mario Ciccarello, Silvia Chiarot, Serena Galli e Luca Taddeo, ha sviluppato una piattaforma AI in grado di individuare automaticamente i fornitori migliori da un vasto database aziendale. La seconda finalista, Tiledesk, fondata nel 2020 da Andrea Sponziello e Andrea Leo a Galatina, nel cuore del Salento, a cui si è unito Michele Pomposo, propone uno strumento che consente alle imprese di creare agenti virtuali personalizzati per automatizzare processi, senza bisogno di scrivere codice, grazie a un’interfaccia drag-and-drop.

“Per noi è la prima volta al South Summit e devo dire che l’ho trovato molto ben organizzato e utile per una realtà come la nostra - racconta Michele Pomposo, co-fondatore di Tiledesk. - La possibilità di presentare Tiledesk davanti a una bella platea ha portato a diversi contatti nei giorni a seguire, tra cui Atletico Madrid. Abbiamo da poco aperto il fundraising che, insieme ad eventi come questi, ci permettono di concentrarci sulla possibilità di incontrare investitori soprattutto in Spagna, mercato dove vorremmo crescere in futuro.”